Campagna raccolta fondi

Oggi più che mai la nostra associazione è vicina alle persone invisibili che con la crisi economica causata dall’epidemia sono ancora più invisibili, sia per gli aiuti statali che per gli aiuti della porta accanto.

Quattro anni fa un’associazione che soccorreva i profughi senza documenti di passaggio a Bologna, iniziava ad organizzare l’iftar (pasto di rottura del digiuno di ramadan) in forma conviviale e spontanea aggregando via via diverse donne marocchine che si offrivano di cucinare dentro la struttura o portavano cibo già pronto.

Questa azione di solidarietà coinvolse per vie amicali una ampia cerchia di persone, italiane e migranti, e nel tempo è diventata tradizione, garantendo ogni anno un intero mese di iftar gioiosi e conviviali per un centinaio di profughi tutte le sere, interamente grazie alla solidarietà spontanea. I commensali erano profughi senza documenti, ma anche ragazzi in attesa di asilo. I donatori erano persone e famiglie private, soprattutto musulmane e soprattutto donne, ma non solo, coinvolte col passaparola, e poi associazioni come la nostra.

Quest’anno il ramadan cade a maggio e tutto questo non è possibile a causa del lockdown: il locale che ospitava gli iftar a Bologna è chiuso e i raduni impossibili. Ma la rete di solidarietà è ancora viva! Non sarà possibile radunare tutti intorno ad una tavola come gli anni scorsi, ma i volontari porteranno il cibo nei dormitori e nei luoghi di aggregazione dei giovani soli senza documenti e senza tetto, grazie all’attivismo diffuso di tante donne marocchine che si sentono un po’ “mamme” dei giovani emarginati, e di alcuni profughi che non hanno dimenticato i gesti di solidarietà nei loro confronti.

Quest’anno il bisogno è enormemente più grande perché le moschee sono chiuse: gli anni scorsi in ogni moschea ogni sera arrivavano spontaneamente dalle famiglie tantissime donazioni di cibo già cucinato, i bisognosi sapevano che andando alla preghiera del tramonto avrebbero trovato anche l’iftar comunitario. Ma quest’anno tutto questo non c’è e la gente lasciata sola è tanta. Nei dormitori per senza fissa dimora non c’è più posto già dall’inizio della quarantena e anche tante famiglie che gli anni scorsi cucinavano per gli altri ora sono in difficoltà. Ma la solidarietà non si scoraggia, anzi rilancia! Ed ecco il perché di questa campagna fondi.

Anche a Casablanca, in Marocco, la situazione è simile: qui è la numerosa comunità subsahariana (migliaia di persone, concentrate nei quartieri popolari di El Oulfa e Farha Salam)  che oggi fatica a trovare da mangiare. Le famiglie migranti, provenienti dalla Costa d’Avorio, Congo, Gabon, Camerun, Burkina Faso, Senegal, ma anche dalle Filippine, soprattutto formate da donne con bambini, non hanno cibo per mancanza di lavoro. Molte donne facevano le pulizie nelle case marocchine, ma ora con il lockdown (previsto fino al 20 maggio) hanno perso le loro poche entrate. Ci sono situazioni di povertà estrema, con sopravvivenza a pane ed acqua. 

Video realizzato dall’associazione Bank de Solidarité  e pubblicato sulla rivista online AfriqueLe360 . Grazie all’associazione casablanchese abbiamo raccolto i bisogni di almeno 60 famiglie che più necessitano di un aiuto alimentare.

Ascolta l’intervista alla nostra Meryem su Radio Città Fujiko!

Chiediamo a chi può, un aiuto con una donazione del valore di un pacco di alimenti: Marocco 30 € e Bologna 50 €

Per chi preferisce fare una donazione diretta all’associazione può inviare un bonifico al nostro conto corrente:
IBAN:  IT 21 O 07072 02405 026000079018 
Codice BIC: ICRAITRRTS0
Intestato all’Associazione Sopra i ponti
CAUSALE: CAMPAGNA EMERGENZA CIBO

Chi preferisce donare con paypal:
paypal.me/fratellanzauniversal
(conto della nostra socia Consuelo Paris che verserà poi le donazioni sul nostro conto corrente)

Oppure attraverso la campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme

Grazie per il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *